Simone Ronzio            
 

ubīque

nessun luogo

Attraverso la tecnologia l’uomo moderno sperimenta una sorta di ubiquità (un tempo prerogrativa divina) muovendosì tra “realtà” parallele. Le tecnologie immersive alterano la mente umana cosciente evolutasi lentamente nel corso di millenni portando gli individui a vivere esperienze “ibride”. Così come la prima fotografia (1826) ha trasformato completamente il rapporto con il reale, oggi la realtà virtuale immersiva, ma più in generale qualunque tecnologia che attui l'illusione dell'incorporazione pone l’umanità verso nuovi interrogativi: che cos’è  la presenza, l’autenticità, l’individualità, l’immaginazione, il senso di realtà.

Tramontato il tempo del reale-vissuto come esperienza, i nuovi scenari tecnologici danno vita a nuove relazioni e nuovi stati emotivi nei confronti del mondo reale. Così l’uomo è sempre più proiettato altrove, in nessun luogo, dimenticando (credo) che l’unica realtà possibile sia quella in cui si trova.

Un invito a ritornare nei luoghi reali, per ri-comprenderli, viverli e rispettarli.









soggetti
Patrizio (campi) / Paola / Simone (stalla) / Gigi / Roby / Daniele / Andre (running) / Chiara / Ricky / Alex / Ilaria / Giada / Birillo / Paolo / Giulio (remenno)